SKI MOUNTAINEERING. Un Mezzalama durissimo per il freddo polare, il vento micidiale e la visibilità ridotta dalla nebbia e dal nevischio che hanno sferzato gli scialpinisti in corsa e lo staff di guide alpine e volontari schierati sui ghiacciai del Monte Rosa. Certamente questa XXII è stata l’edizione più difficile di quelle moderne che ricordi lo staff diretto da Adriano Favre, svoltesi ogni due anni dal 1997 da Breuil-Cervinia a Gressoney-la-Trinité. Ma probabilmente oggi si è corsa la “maratona bianca” più impegnativa di tutti i tempi.
Perché mai come oggi è stato necessario, per le condizioni meteo proibitive, rinunciare e aggirare i tre quattromila, ossia il Castore (4126 m) e il Naso del Lyskamm (4272 m), classici pilastri della gara leggendaria, e naturalmente anche la Roccia della scoperta (4177 m) in programma questa volta in omaggio alla prima ascensione del 1778. Il tratto più alto e più ostico per l’infuriare del maltempo è stato così il segmento tra il colle del Breithorn (3818 m) e il Passo di Verra (3844 m), un falsopiano di un paio di chilometri solitamente facile, oggi diventato infernale.
Con simili condizioni una settantina di squadre non sono riuscite a superare in tempo i cancelli orari. Così ha brillato ancora di più sulla massa delle 279 squadre al via, per un totale di 837 atleti da 18 nazioni, la forma e la determinazione dei favoriti. Era attesa la battaglia tra la cordata degli alpini Robert Antonioli, Michele Boscacci e Matteo Eydallin e quella del fuoriclasse spagnolo Kilian Jornet Burgada, oggi in squadra con gli austriaci Armin Hoeft e Jakob Hermann. Ma anche questa volta, come ormai da quattro edizioni, hanno rivinto i militari del Centro Sportivo Esercito con il tempo di 4h 45’ 30”. Partiti subito in testa, Antonioli, Boscacci ed Eydallin hanno sempre condotto la gara con un ritmo molto sostenuto a dispetto delle intemperie. Dietro di essi si sono stabilmente inseriti gli svizzeri Werner Marti e Martin Anthamatten in squadra con l’italiano William Boffelli riuscendo a strappare il secondo posto con un distacco di 2’51”. Così la squadra di Kilian Jornet staccata di 3’51” ha dovuto accontentarsi del terzo posto. Decisamente più alti i distacchi degli altri.
Tra le donne, come previsto, il primo posto è andato alla cordata delle francesi Axelle Mollaret e Lorna Bonnel con l’italiana Alba de Silvestro nel tempo di 5h 59’48”.
Da rilevare che anche i tempi dei migliori non sono confrontabili con quelli delle trascorse edizioni. In ogni caso l’aggiramento del Castore, del Naso del Lyskamm e della Roccia della Scoperta a quote più basse, ha comportato un dislivello in salita di 3400 metri, equivalente a quello del percorso classico.
MASCHILE
1. C. S. Esercito Michele Boscacci (IT) Robert Antonioli (IT) Matteo Eydallin (IT) 04:45:30 2. TEAM ATK Werner Marti (CH) William Boffelli (IT) Martin Anthamatten (CH) 04:48:21 3. Kilian with the Austrian's Jakob Herrmann (AT) Armin Hoefl (AT) Kilian Jornet Burgada (ES) 04:49:21 4. Puissance Xavier Gachet (FR) Samuel Equy (FR) William Bon Mardio n (FR) 05:08:28 5. LanfraObyAymo Team Laspo Henri Aymonod (IT) Alex Oberbacher (IT) Pietro Lanfranchi (IT) 05:22:04
FEMMINILE
1. Esercito France Axelle Mollaret (FR) Alba De Silvestro (IT) Lorna Bonnel (FR) 05:59:43 2. C.S. Esercito CAMP Giulia Murada (IT) Ilaria Veronese (IT) Mara Martini (IT) 06:42:31 3. Nicolini Ghirardi Balzarini Elena Nicolini (IT) Bianca Balzarini (I T) Corinna Ghirardi (IT) 06:43:02 4. Dynafit Girls Veronika Mayerhofer ( AT) Malene Blikken Haukøy (NO) Johanna Hiemer (AT) 07:13:05 5. Bielerine & Gio Katrin Bieler (IT) Giorgia Felicetti (IT) Annie Bieler (IT) 07:27:21
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